Si chiama ‘Muac’ ed è l’acronimo di Mid-Upper Arm Circumference. La traduzione letterale in italiano è “circonferenza del braccio medio-superiore”. Stiamo parlando del “braccialetto” con cui la Onlus Medici Senza Frontiere promuove la sua campagna di raccolta fondi contro la malnutrizione.
A tanti, infatti, sarà capitato di ricevere per posta o in allegato a una rivista un volantino di MSF per effettuare una donazione. I soldi raccolti servono per finanziare le 72 missioni umanitarie che la Onlus porta avanti in diverse zone del mondo.
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La campagna di Medici Senza Frontiere
Molte di queste sono rivolte ai più piccoli. E una delle piaghe più gravi è proprio quella della malnutrizione. Ogni anno, stima l’Onu, ben 13,6 milioni di bambini nel mondo rischiano di morire perché gravemente malnutriti. Dove ciò rischia di accadere, ecco che intervengono i volontari.
Nelle aree più povere, infatti, l’alimentazione dei bambini si basa quasi esclusivamente su due ingredienti: acqua e farina. I quali sono “privi dei nutrienti essenziali per i più piccoli – si legge in un depliant di Medici Senza Frontiere –. Spesso le madri, però, non hanno altra scelta per sfamare i propri figli che soffrono così di gravi carenze nutritive”.
Con l’arrivo del Natale, MSF ha deciso dunque di incentrare la sua campagna di raccolta fondi proprio su questo delicato tema. “Se da 50 anni portiamo cure e assistenza ovunque ce ne sia bisogno in oltre 80 Paesi nel mondo è solo grazie al dono più prezioso: quello dei nostri sostenitori. Questo Natale unisciti a noi e aiutaci a salvare vite”.

Cos’è il braccialetto ‘Muac’ e come si usa
Per aiutare meglio i donatori a comprendere la gravità del fenomeno della malnutrizione, MSF, sul retro del volantino, mette a disposizione di tutti un Muac da ritagliare. “Questo braccialetto non è un gioco – spiega la Onlus – e segnala che la sua vita (di un bambino denutrito, ndr) è in pericolo”.
L’utilizzo è semplice. Basta passare il braccialetto attorno a due dita, inserire un’estremità nella fessura posta all’altro capo e farlo scorrere fino a che non si raggiunge la parte colorata di rosso. “È difficile da credere, ma questo è il braccio di un bambino gravemente malnutrito”, si legge ancora.
Ad ogni colore, corrisponde infatti una circonferenza e, dunque, un determinato livello di gravità. Un braccio normale è infatti superiore ai 136 millimetri (verde); a rischio malnutrizione fra 126 e 134 mm (giallo); il bimbo è malnutrito se la circonferenza va da 116 e 124 mm (arancione); mentre la malnutrizione è grave se inferiore ai 114 mm (rosso).

L’impegno di MSF contro la malnutrizione
“La lotta alla malnutrizione – continua il dépliant – è dal 1971 una delle attività principali di Medici Senza Frontiere, che nasce dall’esperienza di un gruppo di medici inviati dalla Croce Rossa in Nigeria, durante la guerra del Biafra”.
“Sconvolti dalle condizioni terribili in cui si trovavano migliaia di bambini affetti da malnutrizione patologica e senza mezzi per affrontare una simile emergenza, al loro rientro decisero di fondare un’organizzazione dedicata alle emergenze: Medici Senza Frontiere”, prosegue la spiegazione dell’associazione umanitaria.
Una situazione grave, peggiorata dalla pandemia di Covid-19, soprattutto nei Paesi più poveri. Dove, peraltro, la pandemia continua a mietere vittime a causa della carenza di vaccini. “Ogni anno ricoveriamo oltre 64mila bambini severamente malnutriti nei nostri centri nutrizionali terapeutici, ma insieme potremmo fare ancora di più”.