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Inizia domani l’esame di maturità 2020. A causa dell’emergenza coronavirus, quest’anno le modalità di svolgimento saranno diverse rispetto a quanto accade si solito. I maturandi di tutta Italia torneranno in classe per sostenere l’esame di fine percorso, ma sono in molti a pensare che la soluzione scelta dal ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e dal governo non siano adeguate.
A parlare è Vincenzo Pappalettera, preside del Liceo Gioberti di Torino: “Mi pare che sia stato difficile raggiungere un equilibrio tra lo svolgimento dell’esame adeguato e proporzionato allo sforzo quinquennale con le condizioni di contesto, che sono complicate“, le sue parole.
“C’è il diritto dei ragazzi a poter concludere in maniera coerente e degna il percorso. Questo equilibrio è complicato – aggiunge Pappalettera -. Si sono messi insieme troppi elementi e il rischio è che si debba dare troppa attenzione all’orologio. Un altro aspetto problematico è l’articolazione del colloquio nelle cinque parti, un tentativo di simulare le prove scritte. Questa è una forzatura. L’esame ha senso se ha le medesime regole per tutti gli studenti su tutto il territorio nazionale, la didattica a distanza ha visto ogni scuola muoversi secondo le proprie possibilità, rispetto a quello che concretamente si poteva fare“.
La soluzione migliore, secondo il preside, sarebbe stata un colloquio un po’ più libero. “La situazione delle diverse classi è particolarmente variegata, un meccanismo omogeneo quindi non è adeguato. Quest’anno non sarebbe stato possibile fare anche gli scritti, un colloquio un po’ più libero sarebbe stato meglio“, conclude Pappalettera.
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Viola Canale è una dei ragazzi che svolgerà l’esame di maturità in queste ore. Ha scelto per il proprio elaborato di parlare della pandemia e sarà l’argomento che porterà all’orale, presso il Liceo Marie Curie di Collegno, in provincia di Torino. “Il mio elaborato è sugli aspetti psicologici del Covid 19, gli effetti della quarantena sulla vita delle persone e sui loro rapporti“, racconta Viola.
E ancora: “Ho scelto questo tema perché volevo avere maggiore consapevolezza della situazione attuale e per sensibilizzarmi su queste tematiche, accettando meglio le imposizioni di questo periodo – prosegue la ragazza -. Ho raggiunto delle conoscenze che mi hanno aiutato a gestirla in maniera costruttiva. Mi ha aiutato ad esempio nella sfera delle relazioni sociali, ho analizzato anche gli equilibri della mia famiglia. È stato sotto certi aspetti sicuramente pesante, emozionante, principalmente ho provato angoscia e preoccupazione, c’è tensione anche per l’esame e la precarietà del momento. Provo responsabilità, sto dando il mio contributo in una situazione instabile che potrà variare grazie a noi“.
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