CRONACA

Massimo Galli si difende dalle accuse dei concorsi “truccati”

È notizia di ieri l’iscrizione nel registro degli indagati del professor Massimo Galli, primario del dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco e docente all’Università Statale di Milano, insieme ad altri 24 accademici e altri 8 tra ricercatori e scienziati. I reati ipotizzati dalla Procura di Milano sono associazione a delinquere, turbativa d’asta e falso in atto pubblico. Al centro delle indagini ci sono una serie di concorsi universitari indetti nel 2020 (molti dei quali durante il lockdown) per la facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano e ritenuti truccati.

Massimo Galli: “Non mi sembra che ci sia consistenza”

Massimo Galli, che nel corso della giornata si è trincerato dietro a un rispettabile silenzio, è stato poi in serata ospite in apertura di puntata a Cartabianca, su Rai3. Rispondendo alle domande di Bianca Berlinguer sull’inchiesta giudiziaria, il professore ha risposto: “Ne ho avuto notizia questa mattina con un avviso di garanzia che mi è stato consegnato quando già su tutti i giornali la notizia era presente. Pare debba funzionare così. Sono tranquillo. Da quello che leggo non ci vedo nulla di particolare nelle contestazioni. Ci ragionerò sopra. Francamente non mi sembra che ci sia consistenza. Ho messo tutto in mano al mio avvocato, faremo le nostre controdeduzioni quanto prima. Non devo discuterlo in tv. È un argomento in mano alla magistratura”.

“Diventare un personaggio pubblico ha dei pro e dei contro”

Pur non volendo entrare in maniera specifica nel merito della questione, poiché al momento il professore ha detto di non avere ancora acquisito una conoscenza approfondita della vicenda che lo coinvolge, Massimo Galli si è lasciato comunque andare ad alcune brevi dichiarazioni, soprattutto quando Berlinguer gli ha fatto notare che i fatti dei reati che vengono contestati al professore risalgono allo scorso anno, quando lui, a causa della pandemia, diventò un personaggio noto. Galli ha quindi così risposto: “Diventare un personaggio pubblico ha un serie di contro e pochi pro, per quanto mi riguarda”.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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