CRONACA

Mascherine a scuola, le nuove regole. Cts: in classe non si usano

Mascherine a scuola, finalmente c’è una schiarita. Dopo tanti dubbi ed incertezze, l’audizione odierna alla Camera del coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, ha sciolto le riserve.  “Dai 6 ai 10 anni, c’è un’incerta valutazione sul potenziale di contagio dei bambini di questa età”, ha spiegato l’esperto. “In pratica suggeriamo che i bambini sopra i 6 anni da casa a scuola, su scuolabus e bus, devono indossare le mascherine”, ha detto Miozzo, come riporta anche “Il Corriere della Sera”. “A scuola anche, ma se seduti al banco e l’insegnante conferma il distanziamento i bambini tolgono la mascherina. Deve essere indossata quando si muovono o nei momenti di aggregazione. Deve essere tolta, ovviamente a mensa e per l’attività sportiva”, ha aggiunto.

Mascherine, dai più piccoli ai bambini sopra i 10 anni

E se per i bambini più piccoli, da 0 a 6 anni, le mascherine non sono richieste, diverso è il discorso per gli operatori scolastici. “Stiamo facendo una valutazione delle mascherine trasparenti per gli operatori, che potrebbe consentire di comunicare il movimento labiale al bambino. Si tratta delle mascherine che potrebbero essere usate dai non udenti”, ha affermato il coordinatore del Cts. Per gli alunni e gli studenti sopra i 10 anni, quindi alle medie e alle superiori, “c’è l’obbligo di indossare la mascherina. Ma se gli studenti sono distanziati di un metro e seduti, la possono togliere”. Infine, per quanto riguarda il trasporto pubblico e locale, il Cts ha dato indicazioni secondo cui “è obbligatorio l’uso della mascherina, a bordo ci vogliono i distributori di disinfettanti e le corse vanno aumentate”. Inoltre, andranno previsti ingressi a scaglioni nelle scuole, in modo da poter dilazionare l’afflusso sui mezzi nelle ore di punta.

La misurazione della febbre

La misurazione della febbre, da parte dei genitori, dovrà poi avvenire direttamente da casa. “ll Cts ha deciso così perché un bambino febbricitante non deve proprio uscire da casa, non può scoprirlo solo una volta arrivato a scuola”, ha proseguito Miozzo. “Ma soprattutto perché abbiamo valutato che impiantare un termoscanner in ogni scuola, al di là dei costi, avrebbe comportato pericolosi assembramenti all’ingresso”.

L’importanza delle riaperture

In sostanza, ha poi ribadito Miozzo come riporta l’Ansa, il Cts ha basato il proprio protocollo “adottando il parametro del metro” come punto di partenza e da quello “ha dato l’impostazione su tutto“. Dalla riapertura delle scuole, prevista per il 14 settembre, gli esperti si aspettano “un lieve incremento dell’indice di trasmissione“. Ma, ha sottolineato ancora Miozzo, “tutti si rendono conto che ci sono dei rischi, ma sono valutati sul piatto di bilancia. La necessità di riaprire la scuola è assoluta“.

Gabriele Cavallaro

Da sempre appassionato di scrittura, giornalista pubblicista dal 2011, amo alla follia mio figlio Tommaso. Poi anche il calcio, il mare, i tramonti, la musica, i libri, la vita a colori ma anche quella in bianco e nero. Ho un gatto e sono convinto, come diceva qualcuno, che chi non sa ridere non è una persona seria.

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