CRONACA

Maradona, il ricordo dei napoletani: “Per noi un simbolo di rinascita”

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Una città a lutto, ricordi commossi e tanta incredulità. Così si è risvegliata Napoli dopo la notizia della morte di quello che è considerato l’ultimo re della città: Diego Armando Maradona. Nelle stesse ore era arrivata la notizia che lo stadio San Paolo sarà dedicato alla memoria del grande campione. La notte precedente aveva peraltro visto centinaia di cittadini radunarsi all’esterno dell’impianto per ricordarlo.

Maradona secondo i napoletani: “Unì tutte le classi sociali”

Maradona è stato l’unico in grado di unire tutte le classi sociali. Pensate che il giorno che il Napoli vinse lo scudetto nel 1987 io e mio cognato, che lo conosceva, avevamo prenotato a Posillipo per festeggiare. E il nostro tavolo era vicino al suo. Ma quello che posso dire è che quando arrivò non riuscimmo nemmeno a vederlo. Tutti erano in piedi sui tavoli, anche le persone più snob“, ha raccontato un tifoso.

In tanti a Napoli hanno raccontato di aver pianto e di essere ancora sconvolti. “È un ricordo troppo forte, un dolore come se avessimo perso un familiare. Era un napoletano, non era argentino. Maradona era napoletano a tutti gli effetti, come carattere e come tutto. Il ricordo più bello? Il gol alla Juventus al 90°“, ha dichiarato un anziano sostenitore del Napoli.

I ricordi di una città: “Un onore averlo avuto tra noi”

Ci sono vari ricordi di Maradona, per tutti noi napoletani lui era immenso“, è stata un’altra testimonianza. E questa sera il Napoli torna in campo, in Europa League: “Faremo il minuto di raccoglimento con tutti i giocatori che saranno allo stadio. E faremo un applauso al grande Diego. Quando ho saputo la notizia mi sono messo a piangere come un bambino“.

Il dolore della città attraversa le età e coinvolge inevitabilmente anche le donne. “Sono sconvolta – ha raccontato una di loro –. Era un idolo di tutti. Non solo qua nella nostra Napoli, ma in tutto il mondo. Maradona era internazionale, unico. Non ci sono parole“. “Un grande campione, è stato un simbolo per la città, un segno di rinascita. Averlo con noi è stato un onore. Peccato solo che abbia fatto male anche a se stesso“, sono state invece le dichiarazioni di un altro napoletano all’esterno della stazione.

Luca Leva

Napoletano classe 1989. Giornalista, videoreporter e fotografo. Corrispondente da Napoli in funzione di videogiornalista per importanti editori nazionali, mi occupo principalmente di cronaca e politica. Faccio parte del collettivo di fotogiornalisti Buenavista photo.

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