CRONACA

Maleo sotto shock: rave party di 700 persone, tre con la Variante Delta

Shock a Maleo, paesino di tremila abitanti in provincia di Lodi. Qui, nel parco Adda Sud, si è consumato qualcosa di increscioso nelle ultime ore, e che potrebbe avere pesanti strascichi nel contrasto al Coronavirus. Oltre 700 persone senza mascherine e senza nessun distanziamento, infatti, hanno partecipato a un rave party. A peggiorare la situazione è quanto confermato dall’Ansa: tra i presenti c’erano tre casi di Variante Delta in un focolaio in corso di 10 contagiati.

Rave party con 700 persone: come è stato possibile

Secondo quanto ricostruito dall’agenzia, le persone sono arrivate a Maleo a gruppi, soprattutto dal nord Italia e a partire dalla mezzanotte. All’ora di pranzo di domenica alcuni partecipanti erano ancora sul posto. Sul posto si sono recate anche le forze dell’ordine e il sindaco, Dante Sguazzi. Vani i tentativi di mediare, convincendo i presenti ad abbandonare l’area.

Il rave party di Maleo è stato organizzato alla ex cava Geroletta, con le centinaia di persone che sono accorse sul luogo attirate dalle pubblicità sui social network. Lo stesso luogo, negli anni ’90, era stato al centro di un’operazione antinquinamento delle forze dell’ordine che avevano scoperto scarti di fonderia, contenenti anche alluminio, gettati lì illegalmente.

Ora Maleo trema: l’allarme del sindaco

Secondo quanto riferito dall’Ansa, per accedere al rave party i partecipanti hanno spaccato recinzione e lucchetti. La festa è quindi partita grazie a diversi camion, con a bordo casse acustiche e materiale per l’illuminazione dell’area. Ma anche alcool da vendere ai partecipanti. Dopo l’intervento delle autorità, i presenti hanno rifiutato di andarsene. Hanno quindi ribadito di essere contrari a tutte le regole anti Coronavirus.

Tuttora sono lì delle persone e purtroppo ora si stanno disperdendo ovunque. Alcuni sono ubriachi o drogati e qualcuno, a Maleo, ha già segnalato persone nel parco giochi comunale per bisogni fisiologici. Speriamo tutto questo finisca presto“, è stata la denuncia del sindaco Dante Sguazzi.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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