In Italia, il rischio ludopatia è alto. Così alto che il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, ha lanciato un appello al Parlamento e al Governo per una riforma urgente sul tema. “Credo che Parlamento e Governo debbano valutare con urgenza una riforma organica di giochi e scommesse”, ha detto in occasione della presentazione del ‘Libro blu’ dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli.
Secondo Fico è dunque necessaria una riforma “che sappia meglio contemperare la tutela di tutti gli interessi; a partire da quello della salute dei cittadini che è e deve essere la priorità”. Il presidente della Camera ha poi parlato dell’“importante ruolo che l’Agenzia esercita in merito ai giochi e alle scommesse. Si tratta di un settore di grande delicatezza, in cui si fatica da decenni a trovare un equilibrio tra gli interessi dell’Erario, che ricava un gettito molto significativo, e la tutela dei cittadini, soprattutto minori, dai rischi della ludopatia”.
“Il ‘Libro blu’ – ha aggiunto – dimostra come l’Agenzia operi in questo ambito sia per assicurare la riscossione dei tributi sia per contrastare crescenti fenomeni di illegalità; quali, tra le altre cose, le truffe online, il gioco illegale su siti web irregolari e l’elusione del divieto di gioco ai minori. Al tempo stesso, dal documento emerge come il quadro normativo in materia sia estremamente complesso e frammentato per il susseguirsi di numerose modifiche normative e per l’assenza di una visione organica da parte del legislatore”.
Attualmente il rischio maggiore, però, riguarda il gioco d’azzardo illegale. A causa della pandemia, infatti, nel 2020 lo Stato ha incassato 4,5 miliardi di euro in meno dal settore del gioco legale. Di conseguenza, la chiusura di sale giochi, agenzie di scommesse e sale bingo per il lockdown ha favorito lo sviluppo di un ‘mercato nero’ interno al settore.
Sviluppo – soprattutto online – che ha portato al coinvolgimento anche di molti minorenni. E i dati sono poco incoraggianti: secondo una stima dell’Istituto Superiore di Sanità del 2018, infatti, 1,5 milioni di giocatori in tutto il Paese hanno un “profilo problematico” nel rapporto con il gioco d’azzardo. I giovani a rischio ludopatia sono invece 150mila. Ma si teme che, con la pandemia, il quadro sia ancora più grave.
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