CRONACA

Lombardia, è caccia al tampone per il cenone della Vigilia

La caccia al tampone di Natale, Santo Stefano e Capodanno è ufficialmente iniziata. Mentre la variante Omicron minaccia le festività in arrivo, nessuno ha intenzione di rinunciare alla ritrovata convivialità natalizia dopo quasi due anni di lockdown. I più cauti corrono ai ripari prenotando in farmacia tamponi molecolari in vista del cenone con i parenti. Altri ricorrono a comodi kit fai da te che si trovano nei supermercati o persino su Internet. Un tampone antigenico costa 15 euro e la risposta arriva in pochi minuti.

Inizia la corsa al tampone per la cena con i parenti

Insomma, la voglia di stare insieme a Natale è tanta, ma forte è anche il desiderio di proteggere sé e i propri cari dal rischio di contagio. Eppure, nonostante la buona volontà di tanti cittadini, prenotare un tampone, a pochi giorni dalla Vigilia di Natale, risulta pressoché impossibile in molte località della Lombardia. A Milano è difficile prenotarne uno prima del 2022. A Roma invece molte farmacie aprono mezz’ora prima ogni mattina per soddisfare la clientela. Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, li ha consigliati ai cittadini e lo ha effettuato durante uno dei punti stampa sull’emergenza. C’è chi usa gli auto-test, che però non sono validi per il tracciamento e devono essere convalidati dal tampone. Aumentano anche i tamponi molecolari fatti in via privata intanto aumentano, ma i costi lievitano.

Perché mancano tamponi in Lombardia

Ma cosa si nasconde dietro la carenza di tamponi? “Coloro che scelgono di non vaccinarsi hanno bisogno di almeno tre tamponi a settimana. Questo impedisce di fare il test in tempi rapidi a coloro che, pur vaccinati, devono fare due tamponi a distanza di cinque giorni per essere riammessi a scuola o per uscire dalla quarantena“, spiega il consigliere regionale e lombardo e capodelegazione del Pd in Commissione sanità, Samuele Astuti. “Fare un tampone in tempi rapidi è ormai impossibile. E le conseguenze sono gravissime: salta completamente il tracciamento. Questo proprio nel momento di una gravissima recrudescenza della pandemia, che vede ogni giorno numeri più allarmanti. La Regione, ancora una volta, sta dando una pessima prova di se. Servono strategia e organizzazione e ad oggi mancano entrambe”.

 

Linda Pedraglio

Sono nata e cresciuta in un piccolo paese vicino al lago di Como, ma, fra studio e lavoro, ho avuto modo di vivere città diverse: l’Erasmus a Helsinki, gli anni dell’università a Milano, il corso di giornalismo a Firenze. Sogno una piccola casa sul lago, piena di libri, che sono il mio affaccio sul mondo, e un foglio bianco per raccontare quello che osservo. Il mio romanzo del cuore è Anna Karenina. Mi occupo principalmente di libri, arte e cultura.

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