Ester Intini ripercorre il 10 aprile 2019, quando suo figlio, Gabriele Di Guida, 25 anni, è morto per un incidente sul lavoro, “preso tra i rulli” alla Silfa di Sulbiate (MB). “Sono la mamma di Gabriele, sto arrivando ma mi risponda a due domande: è arrivata l’ambulanza? Sì. Mio figlio non è sull’ambulanza? No. Ho capito che non respirava più”. “È stato trovato a circa 2 metri di altezza”, racconta Ester, “con il torace schiacciato. Gli operai ci hanno riportato di un ragazzo come se fosse in croce. Hanno dovuto aprire i rulli e tirarlo giù mentre si disfaceva sotto le loro mani”. Ester ha deciso di dare vita al comitato “Gabry nel cuore” per sensibilizzare sulla sicurezza sul lavoro perché “mio figlio è morto di insicurezza e mancata formazione”.
Nella Festa del Lavoro, il ricordo del figlio morto
Gabriele è morto sul posto di lavoro tredici mesi fa, ma l’emergenza Coronavirus “ci ha impedito di portargli un fiore” a un anno dalla morte. “Giustamente, perché la legge è uguale per tutti. Ma non potere ricordare e onorare proprio il suo primo anno senza di noi non è stato facile da attraversare. Io personalmente sono andata dietro il cimitero, dietro le sbarre dove potevo intravederlo. Sfidando la Polizia Locale, ma ho dovuto farlo”. Oggi con questa emergenza “cerchiamo sicurezza anche sull’autobus, ma dovrebbe esserci sempre e ovunque”. “Dedico il Primo Maggio a chi ha perso il lavoro, con la vita insieme. L’appello che mi sento di fare è: investite sulla formazione. Non su contratti dove i ragazzi non imparano niente.”