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“Chiediamo al governo verità, hanno distrutto il nostro comparto chiudendoci alle 18. Addossandoci una colpa che è loro perché non hanno messo mani al discorso dei trasporti”. Così Paolo Bianchini, presidente di Mio (Movimento Imprese Ospitalità) che insieme a Italian Hospitality Network e agli imprenditori del food sono scesi oggi in piazza di fronte Montecitorio per protestare contro le chiusure che hanno messo in ginocchio il settore della ristorazione. “Non ce la facciamo più, stiamo perdendo la lucidità”, dice Tiziana che ha una tavola calda indicando la corda che si è legata al collo come segno di protesta. “Non abbiamo preso niente dei ristori, cassa integrazione ferma a giugno. Quanti soldi ho perso? Non ci voglio pensare, altrimenti non mi alzo dal letto”, dice un imprenditore di Como.
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Sulle note di Erik Satie una voce annuncia: “Benvenuti al BARrato, il nostro bar ideale che però non c’è più”, un bar allestito in occasione della protesta degli operatori del food e dell’accoglienza a Roma di fronte a Montecitorio. Un breve flash mob in cui un un barman fa il suo ultimo cocktail, accompagna la protesta che si è tenuta oggi con esercenti di tutta Italia. “Questo luogo oggi è a rischio”, dice lo speaker, “noi viviamo la sera e facciamo vivere la notte. Una città senza luci è una città morta“.
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