La carta d’identità elettronica può sostituire lo Spid? I problemi da non sottovalutare
Le due soluzioni sono diverse l’una dall’altra e prima di poter rimpiazzare una delle due è necessario risolvere alcune questioni spinose

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Spegnere gradualmente lo Spid per sostituirlo del tutto con la carta d’identità elettronica (Cie): è questo il progetto che Alessio Butti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, ha presentato sabato 17 dicembre nell’ambito di un’iniziativa per i festeggiamenti dei dieci anni di Fratelli d’Italia. Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, Butti ha specificato che il governo non vuole “eliminare l’identità digitale, ma averne solamente una, nazionale e gestita dallo Stato”. Lo Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale), invece, è gestito da dieci fornitori diversi, tra cui Poste Italiane e Aruba Pec, e i cittadini possono scegliere quello che preferiscono. Per quanto non impossibile, un passaggio graduale dallo Spid alla carta d’identità elettronica richiede la risoluzione di alcuni problemi. Vediamo quali sono.
I limiti tecnologici
Per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione tramite lo Spid non bisogna fare altro che dotarsi di un apparecchio da collegare al Pc, venduto a circa 13 €. Per quanto riguarda la carta d’identità elettronica la situazione è più complicata. Quest’ultima, infatti, contiene un chip nel quale sono conservati tutti i dati personali del cittadino e per essere letta sfrutta la tecnologia nfc (near field communication), la stessa alla base delle più moderne carte di credito. Esistono alcuni smartphone e tablet dotati di un lettore nfc, ma rispetto ad altri modelli sono ancora poco diffusi, soprattutto tra le fasce più anziane della popolazione. Esistono anche dei “lettori” che possono essere collegati al Pc, ma generalmente hanno un costo maggiore rispetto a quelli per lo Spid. In futuro è molto probabile che chiunque potrà leggere la carta d’identità elettronica con lo smartphone, ma per ora i tempi non sono ancora maturi.
Lo Spid è più versatile della carta d’identità elettronica
Lo Spid ha bisogno di un supporto fisico solo per svolgere le operazioni più delicate, mentre in tutti gli altri casi permette di accedere a vari servizi tramite nome utente e password o, al massimo, l’inserimento di una one-time password (OTP). Lo stesso non vale per la carta d’identità elettronica, che necessita sempre e comunque di un lettore per svolgere qualsiasi operazione online (identità di livello 3). Per rendere le due soluzioni ugualmente versatili, il governo dovrebbe dotare la Cie delle stesse caratteristiche dello Spid, come previsto dal DM 8 settembre 2022. Per completare questo percorso in modo soddisfacente potrebbe essere necessario ancora parecchio tempo, soprattutto considerando che la carta d’identità elettronica era nata con finalità diverse da quelle di Spid.