L’indice Rt cresce ancora e da 1,06 della settimana passata balza a 1,16. Nella nuova cartina dell’Italia non ci saranno più zone gialle. Dieci Regioni e due Province autonome dell’Italia andranno in zona rossa; otto saranno arancioni e una (la Sardegna) si conferma bianca. Nell’area di rischio più alta figurano: Bolzano, Trento, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e Marche. Quest’ultima in rosso per l’incidenza elevata. In fascia arancione ci sono: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle D’Aosta.
Questo è il quadro definito dalla Cabina di regia, che si è riunita stamattina per analizzare l’andamento del virus sulla base dei dati aggiornati e redigere il report cute passerà al vaglio del Comitato tecnico scientifico e sul quale saranno basate le ordinanze firmate dal ministro della Salute, Roberto Speranza, per assegnare alle Regioni le fasce di colore in relazione al rischio.
Lo scenario, dunque, peggiora ulteriormente, aggravato dalla circolazione delle varianti, cresce l’incidenza del virus. Il numero dei positivi per 100.000 abitanti e aumenta il peso sui servizi sanitari territoriali e il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva. Preoccupa l’incremento dell’incidenza (il numero dei positivi per 100.000 abitanti). Dall’1 al 7 marzo i casi settimanali per 100mila abitanti sono 225,64 contro i 194,87 per 100.000 abitanti del periodo 22-28 febbraio.
Da lunedì entrerà dunque in fascia rossa il Lazio, fino a oggi era in giallo e che dunque compie un doppio salto. Lo ‘seguono’ il Piemonte, il Veneto, la Toscana, la Lombardia, l’Emilia Romagna, le Marche e il Friuli a Venezia Giulia. Senza dimenticare che in vista della Pasqua, con il nuovo decreto che entrerà in vigore lunedì 15 marzo, fino al 2 aprile (e poi anche il giorno 6) le zone gialle diventeranno automaticamente arancioni. Per i giorni 3, 4 e 5 aprile, poi rientreranno nella zona rossa nazionale tutte le regioni d’Italia inserite in una delle tre fasce di rischio colorate (giallo, arancione e, naturalmente, rosso). Resterebbe fuori da ulteriori restrizioni, invece, chi è in zona bianca. Attualmente soltanto la Sardegna godrebbe della particolare ‘esenzione’.
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