CRONACA

Italia batte Belgio, Roma in festa. Ma finisce male: “Noi manganellati”

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L’Italia supera di misura nel risultato, ma non nel gioco, i favoriti del Belgio a Euro 2020. Le reti di Nicolò Barella e Lorenzo Insigne firmano il 2-1 azzurro e fanno volare un Paese intero a Londra, dove si disputerà la semifinale degli Europei con la Spagna.

Tutta la festa di Roma per l’Italia di Mancini

Al triplice fischio finale scoppia la gioia in piazza del Popolo. Tra baci e cori, la festa per le strade di Roma si è protratta per ore. “Oggi non siamo né bianchi e né neri, oggi siamo tutti italiani“, grida un tifoso azzurro abbracciando chi gli sta vicino. Prossimo appuntamento per la squadra del Ct Roberto Mancini è la semifinale Italia-Spagna, che si terrà nel prestigioso catino di Wembley in data martedì 6 luglio.

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Strade bloccate, clacson e trombe. Questa in breve l’euforia di un popolo che ha colorato di azzurro la Capitale. La vittoria della Nazionale di calcio ha spinto i tifosi che erano in piazza del Popolo, dove numerosissimi avevano tifato per l’Italia, ad invadere le arterie principali del centro storico. A piazzale Flaminio in centinaia hanno bloccato la strada, accompagnando le macchine che dovevano transitare con l’inno nazionale e il tricolore al vento. Oltre all’ormai immancabile ‘popopopopopopo’.

La carica della polizia: “Cantavamo e basta, è uno scandalo”

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Festa finita male, però, in piazzale Flaminio. La carica della Polizia ha fatto disperdere i tifosi che per circa un’ora avevano occupato le due carreggiate rendendo difficoltoso il transito delle macchine. La carica delle forze dell’ordine è stata repentina e ha colpito alcuni giovani, peraltro non solo tifosi dell’Italia che stavano festeggiando la vittoria di Euro 2020. Tra i feriti anche una ragazza del Belgio che si trovava nella folla mentre cercava di ritornare nel suo hotel con le sue amiche.

Cosa è successo? Si stava festeggiando e siamo stati caricati perché stavamo cantando ‘Seven Nation Army’. Una canzone storica, che a un certo punto nel ritornello fa ‘popopopopopopo’. E ora ho il segno di una manganellata su un fianco – racconta un giovane tifoso dell’Italia –. Fate quello che vi pare, ma noi siamo in un Paese in cui è appena scoppiato uno scandalo per le violenze di 52 agenti della penitenziaria. Oggi stiamo festeggiando una vittoria della Nazionale e siamo stati presi a manganellate. Solo perché stavamo festeggiando a un incrocio“.

Davide Di Carlo

Classe 1986, abruzzese cresciuto a Roma, sono assistente universitario e autore di una pubblicazione e di un romanzo. Appassionato di Medio Oriente e politica, seguo i lavori delle istituzioni italiane. Sono laureato in Scienze della Comunicazione, ramo politico-istituzionale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2017 sono un giornalista pubblicista.

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