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Dopo l’episodio che ha visto protagonista la giovane giornalista Greta Beccaglia davanti allo stadio di Empoli, la molestia del tifoso della Fiorentina e le polemiche scatenate nei giorni seguenti, il conduttore della trasmissione di Toscana Tv, Giorgio Micheletti è stato invitato a prendersi un momento di riflessione e pausa professionale. Non sono arrivati provvedimenti disciplinari da parte dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, ma il giornalista sportivo ha continuato a ricevere accuse di aver minimizzato l’evento. Giorgio Micheletti ha spiegato quanto accaduto nel dettaglio ai nostri microfoni.
“L’episodio è avvenuto al termine della partita, mentre i tifosi della Fiorentina uscivano dallo stadio Castellani di Empoli“, ha spiegato Micheletti. “Greta stava facendo il secondo collegamento della trasmissione. È arrivato questo signore. In diretta, non abbiamo percepito subito la portata ciclopica del gesto. Greta con estrema intelligenza e coraggio, ha reagito dicendo: ‘scusa, non te lo puoi permettere’. In quel momento ho capito cosa stava succedendo e questo mi ha portato a dire ‘non te la prendere’ perché ho capito che la situazione poteva degenerare. Il mio obiettivo era proteggere Greta. A quel punto, ho chiuso il collegamento, ho invitato Greta a sistemarsi, le ho detto ‘se vuoi, puoi anche reagire, magari mollando qualche schiaffone’. Greta è stata molto lucida, però da quel momento ha cominciato ad avere difficoltà a gestire la cosa, è umano“, ha aggiunto Micheletti.
“Mi auguro che Greta sia in grado di gestire la situazione, capendo chi la vuole strumentalizzare per fare i propri interessi“, ha proseguito il giornalista. Parlando del gesto del tifoso, l’ha definito “inqualificabile“. “Se fosse successo lo stesso a sessi invertiti ci sarebbe stato meno clamore e sarebbe stato un errore. C’è un articolo del codice deontologico dei giornalisti che si riferisce proprio a questi episodi, invitando i conduttori a prendere immediata distanza. A quello che mi risulta non c’è un prontuario, che spiega punto per punto cosa fare. L’indicazione è generica. Onestamente, sulla base di quello che ho detto, ritengo di aver preso le distanze dall’accaduto. Forse non sarò stato politicamente corretto e di certo avrei potuto usare un’altra terminologia, ma spero che si capisca sempre qual era il mio atteggiamento, la mia finalità.”
Non è mancata una parentesi sul rapporto tra nuovi e vecchi media. “Dal mio punto di vista, lo spazio che che il mondo dell’informazione/comunicazione dà ai contenuti dei social media è esagerato. So che sono la nuova versione del bar di paese di un tempo, dove si passava il tempo a lamentarsi, criticare, spettegolare e insultare. Almeno lì c’era la responsabilità di metterci la faccia. Ora con i social c’è l’impunità dell’anonimato e la possibilità scrivere qualunque cosa nei confronti di chiunque perché non c’è nessuno che controlla“.
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