Nel nostro Paese l’obbligo del Green pass per accedere ad alcune attività è in vigore da quasi una settimana. La certificazione verde per consumare in ristoranti e bar al chiuso, andare a cinema, a teatro o agli eventi culturali e sportivi, non è utilizzata solo nel nostro Paese.
Il primo Paese UE ad introdurre un certificato digitale, ad aprile, è stata la Danimarca. Ad aprile scorso, infatti, è entrato in vigore il “Coronapas“, il “Green pass locale” richiesto per accedere a diverse attività, tra cui bar, ristoranti, cinema, teatri, musei e palestre.
A seguire diversi Paesi europei hanno adottato il Green Pass. Tra questi: Austria, Ungheria, Portogallo e Lussemburgo. Tra gli ultimi ad adottare la certificazione verde c’è, oltre all’Italia, la Francia. A partire dallo scorso 21 luglio su tutto il territorio francese, per i cittadini maggiorenni, è obbligatorio esibire il “pass sanitaire” per accedere agli spazi pubblici che accolgono più di 50 persone contemporaneamente.
A partire dallo scorso 9 agosto, invece, il Green pass francese è diventato obbligatorio anche per accedere a bar e ristoranti, sia al chiuso che all’aperto. Ma non solo. Perchè la certificazione in Francia è richiesta anche per viaggiare su autobus e treni a lunga percorrenza, oltreché per i voli interni. Infine, a partire dal prossimo 30 settembre, il Green pass in Francia sarà richiesto a tutti a partire dai 12 anni.
Il Green pass francese differisce da quello italiano per un aspetto piuttosto rilevante. Infatti, in Italia la certificazione verde si può ottenere in tre modi: sia dopo la prima che la seconda dose di vaccino, a seguito della guarigione dalla malattia negli ultimi sei mesi o tampone antigenico rapido o molecolare con esito negativo. In Francia, invece, un soggetto è considerato vaccinato dopo una settimana dalla somministrazione della seconda dose.
Se il Green pass è diventato obbligatorio in Italia e Francia per accedere alla grande maggioranza delle attività, non si può fare lo stesso discorso per altri grandi Paesi. Ad esempio, Germania e Spagna. Prendendo l’esempio di quest’ultima, le autorità locali della Galizia, ultima regione con obbligo di Green Pass, hanno dichiarato non valido il requisito di possesso del certificato vaccinale per accedere a diverse attività. In questo modo, la Spagna è tra gli Stati dove non è richiesto, in nessuna località, il Green pass per accedere alle attività.
Dal prossimo 23 agosto in Germania vaccinati, guariti e coloro che si sottoporranno a test anti Covid saranno equiparati. Questo per la cosiddetta regola delle 3G: geimpft, genesens, getestet, che significa “vaccinato, recuperato, provato“. Queste varranno come una sorta di Green pass e serviranno ai cittadini per accedere alle occasioni di vita pubblica collettiva. La Germania, comunque, non ha introdotto una vera e propria certificazione verde su tutto il territorio. Infatti, ogni singola Regione può decidere se utilizzare o meno la certificazione verde.
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