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CRONACA

Green pass, effetto obbligo: la crescita dei numeri in una settimana

Gli effetti dell’obbligo del Green pass in vigore per i lavoratori dal 15 ottobre iniziano già a farsi vedere. E non solo per le tante proteste (a partire da quella del porto di Trieste) in vigore da giorni, ma anche e soprattutto per i numeri. Che, già a tre giorni dall’introduzione dell’obbligo, sono decisamente importanti.

Nuovi Green pass: crescita super in una settimana

Nel corso di domenica 17 ottobre, infatti, sono state ben 437 mila le emissioni di nuovi Green pass. Un numero monumentale, soprattutto se paragonato alle medie domenicali delle passate settimane. Anche solo rispetto a sette giorni prima, infatti, il numero dei nuovi passaporti verdi è cresciuto di oltre 150 mila unità.

Importante sottolineare però che la maggior parte di essi arriva da chi si è sottoposto a tampone, per avere quindi la possibilità di accedere al proprio posto di lavoro. Dei nuovi Green pass, infatti, oltre 1.500 riguardano persone guarite dal Covid, 174 mila da nuovi vaccinati. Ma oltre 261 mila sono entrati in possesso di chi in questi giorni si è sottoposto a tampone.

Le difficoltà nella ricerca del tampone

I lavoratori italiani attualmente senza vaccino anti Covid sono attualmente circa 3,8 milioni. Lo ha sottolineato a ‘Radio Cusano Campus’ il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. “Le prime dosi di vaccino sono aumentate negli ultimi giorni, bisognerà vedere quanti altri si convinceranno – ha spiegato –. Ma nonostante lo sforzo enorme delle farmacie, soddisfare la domanda dei tamponi non è possibile“.

Oggi, primo lunedì dopo l’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass nei luoghi di lavoro, in tutta Italia sono lunghe le code in farmacia per sottoporsi ai tamponi. Già da giorni, peraltro, le difficoltà non mancano. A Milano, per esempio, già dal 13 ottobre non era possibile prenotarsi fino almeno al 26. “Ho paura di non farcela in tempo e di non riuscire a lavorare“, si era lamentato un autista di bus.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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