CRONACA

Gorizia, maxi operazione della GdF contro la pirateria informatica

Continua la dura battaglia fra le forze dell’ordine e i pirati informatici. Un passo importante a favore della legalità è stato compiuto nella mattinata di mercoledì grazie a un vero e proprio ‘blitz’ multimediale della Guardia di Finanza di Gorizia, che secondo quanto riportato dalle stesse Fiamme Gialle attraverso i propri canali social ha oscurato 58 siti internet illegali, più di 250 domini web di secondo o terzo livello e 18 canali Telegram che, a detta delle stesse Fiamme Gialle, rappresentavano oltre il 90% della pirateria audiovisiva su tutto il territorio nazionale.

80 milioni di accessi annuali ai servizi illegali

L’intervento dei finanzieri è arrivato al termine di un’indagine contro i centri di diffusione illegale di contenuti multimediali. In un quadro più generale, l’obiettivo è proteggere prodotti editoriali coperti dal diritto d’autore. L’ordine è arrivato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Gorizia. Gli spazi oscurati godevano di circa 80 milioni di accessi annuali.

Quello effettuato dalla Guardia di Finanza di Gorizia è un passo importante in una lotta comunque ancora molto dura per la protezione del diritto d’autore. A livello nazionale, operano in questo senso il Nucleo Speciale Beni e Servizi e il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della GdF. A livello locale, se ne occupano invece i Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria e i Reparti territoriali.

I riferimenti legali della lotta alla pirateria

A disciplinare la protezione del diritto d’autore ad ogni livello (soprattutto a quello informatico, con la rapida evoluzione dei media negli ultimi anni) è la legge 633 del 22 aprile 1941. Una legge integrata a più riprese e attualmente ancora in vigore. Il testo prevede sanzioni penali e amministrative, a seconda della gravità del crimine.

Benché il riferimento legale possa sembrare datato, le integrazioni al testo permettono di seguire di pari passo l’evoluzione della pirateria informatica. Questa, infatti, è passata negli ultimi vent’anni dalla riproduzione illegale di prodotti coperti da diritto d’autore su supporti esterni (come cd o dvd) fino alla creazione di veri e propri portali di file sharing, downloading e streaming che, oltre ad essere illegali perché mettono a disposizione senza opportune licenze contenuti protetti (e quindi mettono a rischio non solo chi mette a disposizione i contenuti, ma anche chi ne usufruisce), dall’altro possono nascondere insidie come spamming, phishing e altre truffe online. Un pericolo spesso sottovalutato dall’utente finale.

Francesco Lucivero

Giornalista pubblicista classe 1986, ho fatto esperienza in diverse redazioni locali pugliesi mettendomi alla prova con il cartaceo, la radio e il web e occupandomi di cronaca, attualità, spettacoli e sport. Dal 2018 mi sono trasferito a Milano per intraprendere con entusiasmo nuove avventure editoriali

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