È morto, all’età di 91 anni, il celebre pittore e scultore colombiano Fernando Botero, universalmente conosciuto per le sue voluminose figure umane rappresentate nelle sue opere.
Botero, “il pittore delle nostre virtù”
La notizia è stata confermata dal quotidiano El Tiempo, che definisce Botero come l’artista colombiano più grande di tutti i tempi. Il presidente della Colombia Gustavo Petro, nel dare la notizia, lo definisce “il pittore delle nostre tradizioni e dei nostri difetti, il pittore delle nostre virtù. Il pittore nella nostra violenza e della pace”.

Botero è venuto a mancare nella sua abitazione nel principato di Monaco, colpito da una grave forma di polmonite che lo aveva costretto al ricovero in ospedale e, nonostante la gravità delle sue condizioni di salute, aveva lasciato l’ospedale per potersi curare a casa.
La moglie, la pittrice greca Sophia Vari, è mancata cinque mesi fa, mentre il figlio Pedrito morì in un incidente stradale nel 1974, a soli 4 anni.
Non è tardato il messaggio del presidente della Toscana Eugenio Giani: “Le sue opere sono state un ponte tra culture e un riflesso della bellezza universale. La sua presenza qui ha arricchito la nostra terra e il suo spirito creativo continuerà a ispirarci. Di Pietrasanta che lo aveva adottato disse: ‘Mi sono innamorato di questo angolo di Toscana e di questa gente la prima volta che sono approdato qui’. Le nostre condoglianze vanno alla sua famiglia e a tutti coloro che amavano la sua arte, vivrà per sempre tra noi con le sue opere eterne”, ha scritto Giani, definendo Botero “un grande amico della Toscana”.
Infatti, negli anni ’90, Botero aveva iniziato a frequentare l’Italia con continuità , dove ha studiato molto per conoscere a fondo la storia e la cultura del Rinascimento e nel 1983 aprì uno studio a Pietrasanta (LU), cittadina nella quale amava trascorrere diversi mesi all’anno.
Sembrerebbe che proprio che, secondo le volontà dell’artista, sarà sepolto proprio a Pietrasanta, il motivo? Lì sembrerebbe essere sepolta anche la moglie, accolta nel camposanto comunale il maggio scorso.
La ricerca artistica e le sue opere migliori
I corpi smisurati, le atmosfere fiabesche e fantastiche dell’America Latina, l’esuberanza delle forme e dei colori, l’ironia e la nostalgia: la pittura di Botero non sta dentro un genere, pur esprimendosi attraverso la figurazione, ma ne inventa uno proprio e autonomo.

Proprio attorno ad esso il maestro, nel corso del tempo, ha saputo quindi sviluppare e far crescere una poetica capace di abbracciare e trasformare qualunque suggestione, dalle tradizioni, antiche e moderne, del Sud America agli influssi dell’arte classica europea, ben conosciuti e metabolizzati da Botero sia nella tecnica pittorica sia nella composizione della scena e infine in certi soggetti. Senza mai però rinunciare alla sua personalissima cifra.
La sua vastissima produzione è composta di quadri, disegni e sculture. Le sue opere sono state acclamate in tutto il mondo e pagate milioni di dollari dai collezionisti.
Queste comprendono soprattutto la nudità delle donne, le scene di gruppi familiari, i ritratti, i personaggi, le scene all’aperto, la corrida, il circo, la musica, il ballo, la natura morta e gli scenari tragici.
A partire dal 1959, l’ammirazione per Velázquez spinge Botero a realizzare più di dieci versioni del Nino de Vallecas, con pennellate monocromatiche.
Qualche anno dopo, il pittore colombiano dipinse la Monna Lisa all’età di 12 anni, facendola panciuta e con un sorriso più pronunciato.
La venerazione di Botero per l’arte italiana si evince anche dal quadro La camera degli sposi: qui i personaggi di corte vengono ritratti nel mondo contemporaneo, in uno spazio compresso dove i volumi dei corpi risultano sovrapposti.
Nel 1988 Botero dipinse La casa di Amanda Ramirez: in un’atmosfera delineata dal rosa, la vita fluisce tra scene quotidiane fatte di amplessi, lavori domestici e conversazioni. Prendendole singolarmente, i presenti scenari potrebbero rappresentare il soggetto di quadri diversi.
Qualsiasi osservatore rimane lievemente confuso nel constatare come i due amanti non si lascino turbare dalla presenza di altra gente. Sempre nel 1988, Botero realizzò il quadro Ballerina alla sbarra, che rappresenta una danzatrice nel corso di una lezione di ballo classico. Invece del tipico corpo piccolo ed armonioso, ci troviamo davanti ad una ballerina stravagante e paffuta.
Nel 2022 la scultura Man on Horse è stata venduta all’asta di Christie’s a New York per 4,3 milioni di dollari, un prezzo record per un’opera dell’artista.