Extinction Rebellion, che cos’è? E quali sono i suoi obiettivi?

Si tratta di un movimento internazionale di matrice nonviolenta, che mira a contrastare i danni all’ambiente causati dalle attività umane

Foto: Extinction Rebellion
Newsby Alessandro Bolzani 10 Novembre 2022

Extinction Rebellion è un movimento internazionale di matrice nonviolenta, che mira a contrastare i danni all’ambiente causati dalle attività umane. È nato a Londra il 31 ottobre 2018, in seguito a una protesta a Parliament Square alla quale presero parte 1500 persone. Poche settimane dopo, nella capitale dell’Inghilterra si svolse anche la prima Ribellione Internazionale, alla quale presero parte 6000 attivisti provenienti da tutta Europa. La divisione italiana di Extinction Rebellion è attiva dal 2019 e nel corso degli ultimi anni è cresciuta, passando da poche decine e a centinaia di membri, attivi nelle principali città della Penisola.

Il movimento cerca di raggiungere i suoi obiettivi tramite la disobbedienza civile e spesso organizza delle manifestazioni in cui chiede ai governi di invertire la rotta che “ci sta portando verso il disastro climatico ed ecologico”.

Gli obiettivi di Extinction Rebellion

Ma quali sono, di preciso, i traguardi che Extinction Rebellion punta a raggiungere? Il primo è indurre i governi dei Paesi in cui è attivo a dichiarare l’emergenza climatica ed ecologica. Il secondo è spingere chi è al potere a mettere in atto delle azioni che portino all’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2025. L’ultimo obiettivo è far istituire un’assemblea di cittadini che guidi il governo sulle misure da attuare e sulla giustizia climatica ed ecologica. I componenti dell’assemblea sarebbero persone scelte a caso, provenienti da ogni estrazione sociale. L’intento è “avere una giuria eterogenea e che rappresenti uno spaccato della società”.

La struttura del movimento

Come altri movimenti di questo tipo, Extinction Rebellion è composto perlopiù da volontari, che dedicano parte del proprio tempo libero alle cause che hanno a cuore. Solo una piccola percentuale dei collaboratori riceve un rimborso spese. Il gruppo è strutturato sulla base di un “sistema auto-organizzante”, nel quale le persone fanno ciò che possono in base alle capacità e al tempo che possono offrire. Non c’è un orientamento politico prevalente. Il movimento accoglie chiunque creda nelle sue lotte, a prescindere dall’estrazione sociale o dai partiti per cui vota.

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