CRONACA

È morto Carlos Ruiz Zafón: l’autore de “L’ombra del vento”

Le storie di Carlos Ruiz Zafón, l’autore spagnolo più letto al mondo dopo Cervantes e morto oggi a 55 anni a Los Angeles per un cancro, erano favole meravigliose e appassionanti di libri e delle loro stanze. Aveva raggiunto la notorietà internazionale con “L’ombra del vento”, pubblicato in oltre 15 milioni di esemplari e un centinaio di edizioni. Primo titolo di un grande progetto letterario, la tetralogia del “Cimitero dei libri dimenticati” al cui centro c’è un’enorme biblioteca. L’ultimo volume è uscito nel 2017 e si intitolava “Il labirinto degli spiriti”.

Il successo di Carlos Ruiz Zafón e gli amori per Dumas e King

Carlo Ruiz Zafón veniva paragonato ad Alexandre Dumas del “Conte di Montecristo”: “Lo adoro”, diceva lui, “è un gigante del racconto e dell’invenzione. Ha un’influenza profonda sullo storytelling visivo, al cinema e in tv”. Tra i contemporanei amava soprattutto Stephen King: “È un grandissimo raccontatore. È anche uno dei migliori creatori di personaggi di tutti i tempi e usa in modo molto intelligente i dialoghi”. Con il grande scrittore americano sentiva in comune il fatto di essere sottovalutato per i pregiudizi sulla letteratura di genere e forse anche per il successo commerciale.

Zafón viveva ormai da anni a Los Angeles vicino a Hollywood per seguire la sua seconda carriera, quella di autore per il cinema. Ha anche scritto molto libri bellissimi per adolescenti. “Cerco di ricreare la meraviglia che meritano”, diceva. “Non sono mai condiscendente, anche perché sono svegli, veloci, a volte ben più intelligenti degli adulti. Si avvicinano alle storie puri di cuore e di mente, lontani dallo snobismo e dalla presunzione che sviluppiamo con gli anni, quando le nostre scelte vengono condizionate dai fattori sociali”. Probabilmente non c’è una frase migliore che possa raccontare lo stile narrativo di uno scrittore come lui, che ci ha regalato tanti viaggi meravigliosi in un mondo immaginario: inventava storie per puri di cuore.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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