Il problema già era colossale prima dell’emergenza Coronavirus. Poi sono arrivati lockdown e coprifuochi a renderlo ancora più evidente. Per moltissime donne rientrare a casa dopo il lavoro o una semplice commissione si può tramutare in un incubo ad occhi aperti. Specialmente se sono calate le tenebre e la propria abitazione si trova in una strada isolata, poco illuminata e ancora meno frequentata. Un velo di paura costante, per squarciare il quale è nata DonnexStrada, pagina Instagram che in meno di due mesi ha già raccolto oltre 80 mila follower.
Una risposta efficace a una cruda realtà
Alla base del progetto, una semplice idea. Sostenuta, purtroppo, da un’amara constatazione frutto di molteplici episodi di cronaca. Violenze di genere, molestie e catcalling rappresentano una piaga della nostra società, che la pandemia ha tutt’altro che arrestato. E che fin troppo spesso sfocia nella sua conseguenza più tragica: il femminicidio. Problemi quotidiani per una fetta drammaticamente ampia della popolazione, e che DonnexStrada si prefigge di debellare.
L’iniziativa nasce da Laura De Dilectis, 26 anni, psicologa di Roma. È stata lei a creare su Instagram l’account DonnexStrada, presto sostenuto da un gruppo di volontarie. La rete di sostegno funziona in maniera capillare quanto semplice. Su richiesta delle iscritte, infatti, è possibile avviare una diretta social per accompagnare chiunque si ritrovi suo malgrado a camminare da sola in vie che per qualsiasi motivo non la lascino tranquilla.
Quando e come funziona DonnexStrada
Il supporto è costante e attivo ogni giorno della settimana, 24 ore su 24. E DonnexStrada permette di seguire chi stia attraversando la città o semplicemente aspettando un mezzo pubblico in una situazione di potenziale pericolo. I filmati, poi, possono fungere da testimonianza in caso di effettiva aggressione (con tanto di successivo supporto legale). Nei casi più gravi, chi si ritrova dall’altra parte della piattaforma suggerisce azioni istantanee come il ricorso al 112.
“Rispetto alla chiamata con l’amica, il fidanzato o il parente, la videochiamata funziona meglio. Sapere che si è in qualche modo visti e inquadrati agisce come forma di intimidazione per il potenziale aggressore. E poi la diretta pubblica (che si può scegliere in alternativa a quella privata) può avere anche 1000 potenziali testimoni e questo ha un impatto significativo dal punto di vista legale“, ha spiegato la dottoressa De Dilectis in un’intervista a ‘Upday’ in cui ha presentato DonnexStrada. Non solo una risposta alle violenze di genere. Ma anche una carezza virtuale a chi si sente sola. Ogni giorno.