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‘Ridateci il nostro futuro’, ‘distanza non vuol dire disimpegno, più impegno per la didattica‘. Sono solo alcuni dei cartelli portati davanti il Liceo Visconti dagli studenti che si sono riuniti davanti l’istituto nel centro della Capitale per protestare contro la didattica a distanza. “Non pretendiamo di tornare domani a scuola in presenza, ma il principale problema è che non è stato fatto abbastanza negli scorsi mesi dal Ministero. La didattica a distanza in questo modo non è scuola“, spiegano gli studenti, seduti sulle scalinate che portano all’istituto.
Una protesta simile si c’era stata a Milano lo scorso 23 ottobre. Il capoluogo lombardo si era risvegliato dopo la prima notte di coprifuoco e a poche ore dall’entrata in vigore dell’ordinanza regionale che disponeva la didattica a distanza per tutti gli istituti superiori. Anche in quel caso erano scesi in piazza gli studenti. “Senza scuola non c’è futuro“, aveva gridato un gruppo di liceali fuori da Palazzo Marino.
La stessa ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha recentemente lanciato un accorato appello a tutte le Regioni e gli enti territoriali affinché la scuola continui a restare aperta. “Continuerò a battermi per tenere aperte le scuole. Credo che, compatibilmente con la situazione epidemiologica, dobbiamo provare a tenerle aperte”.
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