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CRONACA

Covid, Sud e zona gialla: le mete a rischio e le alternative più sicure

I timori per la variante Delta del Covid spingono gli italiani a valutare mete alternative per le vacanze estive. Alcune località balneari del Sud Italia, infatti, potrebbero ritrovarsi in zona gialla se i numeri dei contagi e, soprattutto, dei ricoveri dovessero continuare a salire.

Attualmente, per il passaggio dalla zona bianca alla fascia di rischio superiore si valutano principalmente tre parametri. Il numero di nuovi casi ogni 100mila abitanti (che deve essere inferiore a 50) e i tassi di occupazione dei posti letto in area medica (soglia critica fissata al 15%) e terapia intensiva (10%).

Sardegna a rischio zona gialla

Secondo i dati aggiornati al primo agosto, le regioni maggiormente a rischio sono quelle del Sud, vale a dire quelle dove la presenza di vacanzieri è più alta. Nello specifico le isole, Sicilia e Sardegna, dove i trend relativi ai contagi da Covid e ai ricoveri rimangono sotto osservazione.

Nella regione dei quattro mori, ad esempio, l’incidenza è di 136,2 casi ogni 100mila abitanti; mentre l’occupazione in area medica è al 5% e quella in terapia intensiva al 9%. I dati più alti sono quelli della provincia di Cagliari, dove l’incidenza è addirittura a quota 303 casi. A seguire l’area del Sud Sardegna a 132.

Covid, la situazione in Sicilia

Rischio zona gialla alto anche per la Sicilia. Qui l’incidenza è di 80,9 casi; mentre sono occupati il 5% dei posti letto nei reparti di Rianimazione e il 10% nelle aree mediche. Il virus circola maggiormente nelle province di Ragusa (incidenza 236), Caltanissetta (197) e Agrigento (121).

Restano sotto osservazione anche le statistiche della Liguria, del Lazio e della Toscana, dove le terapie intensive sono occupate rispettivamente al 6%, 5% e 4%. In tutte le altre regioni il tasso è invece uguale o inferiore alla media nazionale del 3%.

Il centro di Courmayeur (foto archivio Wikimedia Commons)

Il boom delle vacanze green

Come è facile intuire, si tratta di mete turistiche molto gettonate, principalmente balneari. Ecco perché, secondo uno studio Jfc anticipato dall’Ansa, la preoccupazione per il dilagare della variante Delta del Covid sta spingendo molti turisti italiani a disdire le prenotazioni oppure a virare verso altre destinazioni.

Vale a dire “località minori, con scarsa affluenza e, soprattutto green”, afferma Massimo Ferruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile del report. Basti pensare che a fine giugno gli italiani che puntavano a una vacanza green erano il 12,4%. Soltanto un mese più tardi erano diventati il 16,9%.

I turisti cercano il relax

Si scelgono quindi luoghi non affollati, rilassanti, distanti dalla confusione e capaci di garantire relax. “È anche interessante notare – aggiunge Feruzzi – come coloro che hanno deciso di trascorrere le loro vacanze in una località di montagna, in Appennino o campagna lo faranno per un periodo maggiore rispetto alla durata media delle vacanze estive di quest’anno”.

La media è infatti salita da 11,2 a 14,4 giornate, e il 39,7% dei vacanzieri spenderà anche qualcosa in più rispetto all’estate 2020, rileva la ricerca. Stando ai dati di Jfc, le destinazioni green con i maggiori consensi sono Courmayeur (767 punti), Asiago (734) e Moena (711). Tre mete indicate come le più “rilassanti e tranquille”.

Covid, le mete montane più sicure

Seguono poi Bormio con 677 punti, Merano con 645 e San Vigilio di Marebbe con 622. A seguire, ancora, Cortina d’Ampezzo (529), Livigno (523), Madonna di Campiglio (509), Molveno (421), Campo Tures (418), Sestriere (403), Brunico (388), Auronzo di Cadore (375), Bardonecchia (343) e Ortisei (310). Secondo gli intervistati, Cortina d’Ampezzo, Brunico e Merano sono le destinazioni che assicurano una “maggiore sicurezza sanitaria”.

“Si nota, in sostanza, la predominanza delle destinazioni del Trentino, che è anche considerato l’ambito turistico ottimale per la vacanza green estiva”, sottolinea Feruzzi. Tra le attività più richieste, infine, troviamo trekking in quota e cammini. Molto gettonata la bicicletta elettrica.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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