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Dopo un primo sorpasso tra le regioni nella corsa ai vaccini, la Toscana si ritrova nell’impasse delle case farmaceutiche che forniscono dosi col contagocce e un rapido aumento dei contagi, i ricoveri soprattutto nelle terapie intensive tornano a occupare più della metà dei posti disponibili. La Toscana conferma la zona arancione, ma la situazione è delicata. “Gli ospedali non reggono più“, lancia l’allarme il direttore di Medicina Interna dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Firenze, Giancarlo Landini.
“Stanno aumentando i ricoveri, dal 15 febbraio sono stati occupati il doppio dei posti letto per pazienti Covid dei nostri ospedali dell’Asl Toscana centro, quindi Firenze, Empoli, Prato e Pistoia. Siamo passati da 250 posti a più di 540-550 letti occupati. È una situazione che non può continuare a lungo. Bisogna mettere l’epidemia sotto controllo. Va bene la zona arancione per la Toscana, ma vogliamo prima di tutto essere sicuri che i nostri ospedali funzionino. Il vaccino funziona, funzionano tutti, non ci sono distinzioni sostanziali tra AstraZeneca, Moderna e Pfizer. L’importante è averli il prima possibile perché questa malattia non è controllabile. L’unica alternativa al vaccino è il lockdown. Altrimenti sarà inevitabile l’aumento dei contagi. Cure specifiche per il Covid non ce ne sono. Ci sono questi anticorpi monoclonali, dobbiamo vedere quali sono i tempi di somministrazione perché non sono una panacea. Dovrebbero funzionare, ma solamente nei primi giorni di malattia e per fare questo è indispensabile il tracciamento“.
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