Cos’è il rischio vulcanico? E quanti livelli di allerta esistono?

In questi giorni l’Etna fa parlare di sé e oggi la fase passa al preallarme, che indica una "alta probabilità di accadimento imminente. Scopriamo di più sul rischio vulcanico

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Newsby Alessia Manoli 16 Agosto 2023

La forza della natura può manifestarsi in modi straordinari, e uno dei fenomeni più spettacolari e allo stesso tempo pericolosi è l’attività vulcanica. I vulcani, che giacciono apparentemente inerti sotto la superficie terrestre, possono eruttare improvvisamente, scatenando devastazione e cambiamenti duraturi nell’ambiente circostante. Ma cosa significa realmente il termine “rischio vulcanico”? In questo articolo esploreremo cosa sia il rischio vulcanico, come viene valutato, e quali sono i livelli di allerta associati.

RISCHIO VULCANICO: DI COSA SI TRATTA

Il rischio vulcanico è la possibilità che un vulcano entri in eruzione e causi danni o impatti negativi sulla vita umana, sulla proprietà e sull’ambiente circostante. Questo rischio è determinato da vari fattori, tra cui la storia eruttiva del vulcano, la sua posizione geografica, la densità della popolazione nelle vicinanze e la vulnerabilità delle infrastrutture.

LA SCIENZA DIETRO IL RISCHIO

La valutazione del rischio vulcanico coinvolge una serie di processi scientifici. I vulcanologi studiano l’attività passata e presente del vulcano per comprendere i modelli eruttivi e le potenziali minacce. Questo coinvolge il monitoraggio delle eruzioni precedenti, la registrazione di segnali precursori come terremoti e deformazioni del terreno e l’analisi delle emissioni di gas vulcanici. Questi dati aiutano gli esperti a determinare la probabilità di un’eruzione imminente e la sua portata potenziale.

eruzione del vulcano con la lava
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LIVELLI DI ALLERTA VULCANICA

Per informare il pubblico e gli enti decisionali sulla situazione vulcanica, vengono utilizzati sistemi di allerta che indicano il livello di rischio corrente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito il Global Volcanic Alert Level (GVAL), che definisce quattro livelli di allerta:

1. Livello Verde (Quiescenza): Indica l’assenza di attività vulcanica significativa e il vulcano è considerato stabile.

2. Livello Giallo (Crisi Minore Idrotermale Superficiale): Segnala un aumento dell’attività sismica, vulcanica o geotermica. Potrebbe indicare un’eruzione imminente o in corso, ma con impatti limitati. Si hanno diffusione di gas tossici, crolli di roccia, flussi di fango e detriti.

3. Livello Arancione (Crisi Intensa Idrotermale Profonda): Indica un’eruzione in corso o imminente che può comportare impatti significativi sulla salute pubblica, sulla proprietà e sull’ambiente. Si verificanoaccumuli di gas, scuotimento sismico, onde di maremoto, comparsa di mofete od emissioni di vapore.

4. Livello Rosso (Attività Eruttiva Imminente o in Corso): Rappresenta un’eruzione critica o in corso con gravi impatti sulla salute pubblica, sull’ambiente e sull’economia. Oltre ai fenomini precedenti si possono registrare anche ricaduta di cenere, innesco di incendi, scorrimento di flussi piroclastici, eruzioni esplisive, migrazioni di corpi magnetici in superficie.

DURATA E MONITORAGGIO

La durata del rischio vulcanico può variare notevolmente. Alcuni vulcani possono rimanere in uno stato di riposo per decenni o addirittura secoli prima di eruttare, mentre altri possono manifestare segni di attività imminente in modo più frequente. Il monitoraggio costante da parte degli esperti è fondamentale per valutare e mitigare il rischio. I dati raccolti dai sensori di monitoraggio e le analisi scientifiche consentono di adottare misure preventive, evacuazioni e altre azioni adeguate per proteggere le comunità colpite. Quel che è certo, è che si rimane in attesa di capire l’evoluzione della situazione dell’Etna, in una Sicilia che nell’estate 2023 è stata colpita da situazioi di incertezza.

 

 

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