Nuova fase di sperimentazione per IT-alert, il sistema di allarme pubblico italiano che domani – 28 giugno 2023 – verrà testato per la prima volta a livello regionale, in Toscana.
Verrà affiancato ai sistemi di allarme già esistenti a livello locale e il suo scopo sarà quello di diffondere alla popolazione in maniera rapida e immediata le prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo, derivanti da un evento di grave emergenza.
Vediamo meglio di cosa si tratta e qual iter verrà seguito ora da Governo e Protezione Civile.
Cos’è IT-alert e come funziona?
Come spiegato dettagliatamente sul sito ufficiale dedicato, IT-alert è un nuovo sistema di allarme pubblico per l’informazione diretta alla popolazione.
È stato creato per diramare ai telefoni cellulari, presenti in un’area geografica precisa e delimitata, messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi di vario genere (sia in corso che imminenti).
In sostanza, IT-alert è una sirena d’allarme per chiunque si trovi in una zona d’Italia colpita da una seria situazione di pericolo (es. l’alluvione che ha colpito recentemente l’Emilia-Romagna).
A queste persone verrà inviato un messaggio di testo, accompagnato da un suono ben riconoscibile e diverso dalle classiche suonerie (nella fase di test verrà semplicemente chiesto di compilare un questionario utile a implementare il sistema, ndr).
IT-alert è un nuovo sistema di allarme della Protezione Civile, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi. La Toscana sarà la prima regione a testare il sistema il 28 giugno. https://t.co/2UREzk91EB pic.twitter.com/wQCwqFEazd
— Regione Toscana (@regionetoscana) June 26, 2023
Affiancandosi ai sistemi di allarme già esistenti a livello locale, IT-alert integrerà così le modalità di informazione e comunicazione già previste dal Servizio Nazionale della Protezione Civile, permettendo a chi si trova nell’esatta zona interessata dall’emergenza di essere avvisato sul proprio telefonino (il quale deve essere necessariamente acceso e attivo).
Il sistema IT-alert è conforme allo standard internazionale CAP (Common Alerting Protocol) e ciò permette di garantire una completa interoperabilità con gli altri sistemi nazionali e internazionali già utilizzati per divulgare allerte e avvisi.
Attualmente è ancora in fase di sperimentazione, ma quando sarà operativo verrà utilizzato in casi d’emergenza specifici.
Quali? Maremoti generati da un sisma, collasso di una diga, attività vulcanica (relativamente ai vulcani Campi Flegrei, Stromboli, Vesuvio e Vulcano), incidenti nucleari o situazioni d’emergenza radiologica, incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015 n. 105 (Direttiva Seveso) e precipitazioni intense.
Durante tutta la fase di sperimentazione a utilizzare il sistema sarà il Dipartimento della Protezione Civile, mentre, quando entrerà definitivamente in funzione, IT-alert potrà essere utilizzato da tutte le componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile, come previsto dalla Direttiva del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare del 7 febbraio 2023.
Il primo test regionale verrà effettuato il 28 giugno in Toscana, seguito poi il 30 giugno da un secondo test in Sardegna, il 5 luglio da un altro in Sicilia, il 7 luglio in Calabria e il 10 luglio in Emilia-Romagna.
Entro la fine del 2023 verranno, poi, effettuati test anche nelle altre Regioni e nelle Province Autonome di Bolzano e Trento.
L’obiettivo della sperimentazione è essenzialmente quello di far conoscere il nuovo sistema IT-alert a livello nazionale e di risolvere eventuali problematiche tecniche, con la fase di test che è stata organizzata in accordo tra il Dipartimento della Protezione Civile, le Regioni coinvolte, la Commissione Protezione Civile della Conferenza delle Regioni e Province Autonome e l’ANCI.
Primo test IT-Alert in Toscana
Come anticipato, il primo test regionale di IT-alert verrà svolto il 28 giugno 2023 in Toscana.
Il progetto è stato presentato ieri mattina nella sede della Giunta regionale Toscana, dove l’assessore alla Protezione Civile della regione, Monia Monni, ha dichiarato:
“Mercoledì alle ore 12:00 i cittadini toscani riceveranno un segnale particolare sul proprio cellulare. Sarà il messaggio di prova di un nuovo sistema di allertamento per le gravi emergenze”.
Parole alle quali si sono legate quelle di Giovanni Massini, Direttore della Protezione Civile regionale:
“È la prima volta che viene testata questa tecnologia a livello regionale. Questo sistema è stato provato solo due volte all’isola di Vulcano e in Calabria. Da qui all’autunno, il test verrà effettuato anche in altre quattro regioni. Il sistema entrerà in piena funzione nel 2024″.
In questa fase di sperimentazione, ciò che resta da migliorare sono i limiti del sistema.
I messaggi IT-alert viaggiano, infatti, attraverso cell-broadcast, ovvero connettendosi alle diverse celle delle reti degli operatori di telefonia mobile.
Questo sistema permette di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine tra loro, delimitando così un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza.
Di contro, tale sistema può risentire di problematiche legate alla latenza, a una scarsa connessione, a un malfunzionamento degli apparati e delle reti utilizzate.
Il problema più grande da risolvere resta però il fatto che la tecnologia cell-broadcast non riesce a sovrapporre perfettamente l’area interessata da un’emergenza con quella coperta dalle antenne degli operatori telefonici.
Ciò significa che, in caso di pericolo, alcuni messaggi IT-alert potrebbero essere ricevuti da dispositivi che non si trovano nell’area interessata dall’evento, mentre altri che si trovano nella zona colpita potrebbero non ricevere il messaggio.
Ecco perché la fase di test è estremamente importante per sviluppare un sistema che potrebbe aiutare a salvare migliaia di vite. Sull’esempio di quanto già avvenuto in altri Paesi.