Se si sta tornando a parlare con insistenza di un possibile lockdown nazionale, il motivo nasce dai dati sul contagio da Coronavirus che si stanno registrando in questi delicati giorni. E che, come ampiamente spiegato dalle autorità sanitarie, deriva dalle temutissime varianti. In Lombardia si sono infatti affacciate quella inglese, quella brasiliana e quella sudafricana. Con il risultato che il fatidico indice Rt è tornato a superare il livello di 1 sia nella provincia di Milano che in quella di Lodi.
Un dato decisamente allarmante, e che è confermato dai grafici di Ats Città metropolitana di Milano. Qui si può notare come l’indice Rt giornaliero è tornato a 1.05 sulla media dei 14 giorni, mentre nella media settimanale è a un comunque molto preoccupante 1.01. Un’indicazione che conferma come il Coronavirus sia tornato a crescere decisamente, dato che solo una settimana fa era ovunque compreso tra 0.85 e 0.95.
L’Ats specifica che i calcoli sull’indice Rt derivano da una valutazione di diversi parametri e su varie lunghezze di periodo, settimanale o bisettimanale. Lo studio è anche diversificato per quanto riguarda la data di ricovero o il giorno in cui ci si è sottoposti al tampone contro il Coronavirus. E se il fenomeno, per ora, è definibile ancora lieve, certamente il dato scatena nuove e profondissime preoccupazioni.
Le varianti di Coronavirus sono in piena circolazione, e in particolare sono i più giovani a veicolarle. Ma le possibili, frequentissime asintomaticità rendono anche difficile stabilire chi sia stato effettivamente contagiato. Motivo per cui la Lombardia teme una nuova escalation nei giorni che verranno.
Preoccupa soprattutto la versione inglese del Coronavirus, non più letale rispetto a quella che già ha falcidiato l’Italia ma molto contagiosa. L’Ats teme dunque che a Milano e in Lombardia possano tornare giorni di superlavoro per ospedali e Pronto Soccorso. Due sono gli aspetti che rendono il quadro meno nero: il prossimo avvicinamento delle stagioni tiepide (che rendono i virus delle vie respiratorie meno letali) e le campagne vaccinali che stanno entrando nel vivo. Già a marzo, infatti, in Lombardia saranno messi in sicurezza i primi 726 mila ultra 80enni. Intanto però il quadro dei contagi è in peggioramento, ed è fondamentale evitare che la curva di crescita torni ad essere esponenziale.
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