(roma). Ferma dal 5 marzo scorso, perché non tutelata dal governo sia dal punto di vista lavorativo che dal punto di vista familiare. Questa è la storia di Arzu Galusca, in Italia dal 2012 e colf dal 2014, che dall’inizio di questa emergenza si è vista ‘bloccata’ in casa non solo perché i datori di lavoro hanno preferito interrompere per ora il contratto lavorativo, ma anche perchè con la chiusura delle scuole ha dovuto badare ai suoi figli minori, dal momento che il Dpcm per la categoria colf/badanti non prevede congedi parentali o bonus babysitter. “La mia grande preoccupazione è come dare da mangiare ai miei figli. – spiega Arzu – In casa con me c’è mio marito che per ora lavora, ma ad aprile sarà fermo anche lui. Abbiamo un mutuo sulle spalle e due bambini piccoli.”
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