CRONACA (Roma). Cambiano gli schemi con cui l’Italia gestirà l’emergenza Coronavirus. A partire dalle ormai tradizionali conferenze stampa della Protezione Civile, che nel mese di maggio non avranno più luogo. Ad annunciarlo è il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli: “Come avete potuto vedere, ci avviamo verso una nuova fase dell’evoluzione dell’emergenza Coronavirus. Quella di oggi è l’ultima conferenza stampa della Protezione Civile, che era divenuta un appuntamento bisettimanale“.
“Non mancheremo di fornire aggiornamenti quotidiani – aggiunge -, come abbiamo sempre fatto. In questa occasione vorrei anche ricordare il bilancio di questo periodo. Siamo partiti con la dichiarazione dello stato d’emergenza, con l’impegno dei nostri volontari a supporto dell’azione di prevenzione. Siamo partiti dal controllo di porti e aeroporti, poi grazie all’impegno dell’Aeronautica Militare e dell’Unità di Crisi della Farnesina abbiamo aiutato il rientro degli italiani da Cina e Giappone. Le forze armate sono state pesantemente impegnate accanto al personale sanitario nella gestione dell’emergenza Coronavirus in supporto alle strutture ospedaliere“.
Nel frattempo i numeri iniziano a mostrare importanti progressi nella gestione della crisi. Borrelli li snocciola: “Sono 75.945 i guariti dal Coronavirus in Italia, con un incremento record di 4.693 rispetto a ieri. È l’aumento maggiore dall’inizio dell’emergenza. Di questi 2.999 si sono registrati in Emilia Romagna. Oggi anche calo record in un solo giorno dei malati per Coronavirus. Sono scesi a 101.551, con un decremento di 3.106 in 24 ore. I casi totali di positività al COVID-19 in Italia sono 205.463 in totale, con un incremento di 1872 rispetto a ieri“.
Motivi di soddisfazione anche per Luca Richeldi, pneumologo del Policlinico Gemelli e membro del Cts. “I dati di oggi sono molto confortanti, significa che stiamo andando nella direzione giusta“, sottolinea. Attualmente 6 regioni non fanno registrare decessi da Coronavirus e altre 9 ne hanno meno di 10. “Se guardiamo agli ultimi 15 giorni – spiega il medico – abbiamo dimezzato il numero dei deceduti, raddoppiato quello dei guariti, ridotto della metà le terapie intensive e ridotto significativamente il numero dei ricoverati“.
Anche sul fronte tamponi sembra ora alle spalle il momento più delicato. Richeldi spiega infatti che il rapporto rispetto ai positivi da Coronavirus è giunto a un livello da tempo atteso: “Il sistema sta facendo più tamponi, testare le persone è cruciale per contenere l’epidemia. Il rapporto tra positivi e tamponi fatti è sceso sotto il 3%, che è considerata una soglia cruciale. Ciò significa che i tamponi sono sufficienti e il numero dei positivi è contenuto. Poi bisogna isolarli, mettere in quarantena i contatti. Ma la diffusione del virus è stata rallentata, la pressione sul sistema sanitario è ridotta e noi siamo più consapevoli e pronti alla sfida che ci attende nelle prossime settimane e nei prossimi mesi“.
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