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I cartelli in strada indicavano un prezzo, ma la tariffa pagata dagli automobilisti che si accostavano e facevano rifornimento di benzina era molto diversa. C’era, infatti, una maggiorazione di oltre 20 centesimi a litro. La Guardia di Finanza di Pescara ha messo in campo un piano di controlli anti-speculazioni a tappeto su tutto il territorio provinciale dal 17 al 21 marzo, e ha accertato la violazione della normativa sulla trasparenza da parte di un benzinaio no brand del pescarese che alla sua clientela proponeva carburante a prezzi fasulli. Conti alla mano, l’irregolare pubblicizzazione delle cifre mostrate sui cartelli ‘tarocchi’ comportava per la “pompa bianca” un guadagno netto illecito di 10 euro in più rispetto alla media attuale per ogni pieno effettuato.
Per combattere i rincari, venerdì 18 marzo il governo Draghi ha approvato un decreto legge per la riduzione delle accise su benzina e gasolio. La misura prevede una riduzione del costo del carburante di 0,25 centesimi al litro. Secondo le stime di Altroconsumo ciò significa che il costo medio per percorrere 100 km diminuirà di 1,75 euro per le auto a benzina e di 1,5 euro per quelle a gasolio. Leggermente diverse le stime del Codacons, secondo le quali la riduzione di 25 centesimi produrrà un calo dei prezzi alla pompa di benzina pari a 30,5 cent, considerata anche l’Iva che si applica sull’accisa.
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