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Alla manifestazione contro Green Pass e vaccino, che si è svolta presso l’Arco della Pace di Milano, ha partecipato anche Carlo Freccero. La presenza dell’ex direttore di Rai 2 non è stata la sola a sollevare clamore. Tra i maggiori promotori della manifestazione contro il vaccino figura anche Robert Kennedy jr, terzogenito di Bob Kennedy e nipote di John Fitzgerald Kennedy, con la sua associazione Children’s Health Defense. I manifestanti, assembrati e senza mascherine, hanno scandito i consueti cori no green pass come “la gente come noi non molla mai” o “giù le mani dai bambini“. Sollevati anche diversi striscioni con la scritta “siamo arrivati liberi su questa terra e liberi torneremo a casa”.
Al suo arrivo in piazza, Bob Kennedy jr è stato accolto da un applauso da parte dei manifestanti. In piazza anche Gian Marco Capitani, leader del movimento “Primum non nocere” che ha insultato la senatrice a vita, Liliana Segre. Tra i presenti anche Carlo Freccero, che ha fatto un intervento sul palcoscenico. “Kennedy ha fatto un discorso magnifico a Berlino nel 2020 – ha detto Freccero alla stampa – e ha spiegato che le pandemie sono come le guerre, cioè fatte per controllare la gente. Spiega benissimo cosa è il controllo, la manipolazione, la propaganda ed è un giurista, quindi sono qui per questo. C’è chi lo considera un disinformatore? Per me è il contrario. È un vero giurista a livello internazionale”.
Per le sue posizioni no Green Pass, l’ex direttore di Rai 2 è al centro delle polemiche ormai da settimane. Specialmente, dopo il suo intervento a PiazzaPulita, dove ha affermato di condividere l’associazione tra Green Pass e nazismo. Lo scrittore Gianrico Carofiglio, intervenuto a Tagadà, lo ha definito “imbarazzante”, spiegando la strumentalizzazione della parola “libertà” da parte del movimento No Green Pass e No Vax. “La parola che mi ha fatto più tristezza è quella sentita da un uomo che ha fatto in passato una grande televisione”, ha detto lo scrittore ed ex magistrato in studio. “È stato imbarazzante quel riferimento ad un gerarca nazista quasi fosse una fonte autorevole a cui alludere. Grandissima tristezza“. Per Carofiglio la parola su cui riflettere è libertà, perché “perché è tra tutte le parole importanti maneggiate in modo improprio quella più danneggiata da chi fa queste proteste“.
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