CRONACA

Scuole clandestine nei boschi in Alto Adige per i figli dei no-vax

Sono almeno dieci le scuole clandestine nascoste nei boschi dell’Alto Adige, specialmente in Val Aurina, Val Venosta e Passiria. Le indagini sono iniziate dopo che decine di famiglie hanno ritirato i figli da scuola per avviarli all’istruzione parentale. Nelle strutture clandestine non vige alcun obbligo di mascherina o vaccino, né bisogna osservare alcuna misura di distanziamento.

Boom di scuole clandestine in Alto Adige

I bambini e ragazzi mandati alle scuole clandestine sono 629 in totale. Prima della pandemia, erano solo una cinquantina gli iscritti, che sono passati a 130 lo scorso autunno.  All’inizio di questo nuovo anno scolastico gli alunni ritirati da scuola sono stati 360, un numero quasi raddoppiato alla fine di ottobre, arrivando a 600. Su richiesta della Procura, la sovrintendenza scolastica deve segnalare i casi in cui c’è un rischio di lesione allo studio. Parallelamente la responsabile della scuola in lingua tedesca, Sigrun Falkensteiner, ha avviato ispezioni mirate nei confronti delle famiglie che hanno ritirato da scuola i figli. Al centro delle indagini ci sarebbe anche un video girato da un docente no-vax che avrebbe ripreso le lezioni all’aria aperta.

Bolzano a un passo dalla zona gialla

Intanto salgono i contagi in Alto Adige, dove torna il coprifuoco per i comuni in zona rossa. Nelle ultime 24 ore in Alto Adige sono stati accertati 252 nuovi casi positivi sulla base di 1.878 tamponi. I pazienti ricoverati sono 149, due in più di ieri. Di questi 9 si trovano in terapia intensiva, 81 nei reparti normali, 59 nelle strutture private convenzionate. Alla luce dei posti occupati nei reparti ordinari e in terapia intensiva, la provincia di Bolzano è ormai a un passo dalla zona gialla. Soltanto ieri il presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher ha firmato l’ordinanza che introduce dal 24 novembre nuove restrizioni. Chiudono discoteche e sale da ballo, le mascherine diventano obbligatorie all’aperto e sui mezzi pubblici si può salire solo con le Ffp2. In una ventina di comuni “in zona rossa“, bar e ristoranti chiuderanno alle 18 e scatterà il coprifuoco dalle 20 alle 5 del mattino.

 

Linda Pedraglio

Sono nata e cresciuta in un piccolo paese vicino al lago di Como, ma, fra studio e lavoro, ho avuto modo di vivere città diverse: l’Erasmus a Helsinki, gli anni dell’università a Milano, il corso di giornalismo a Firenze. Sogno una piccola casa sul lago, piena di libri, che sono il mio affaccio sul mondo, e un foglio bianco per raccontare quello che osservo. Il mio romanzo del cuore è Anna Karenina. Mi occupo principalmente di libri, arte e cultura.

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