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Mercedes Guzman è un’infermiera professionista nata in Perù ma trasferitasi in Italia dove ha studiato prima di laurearsi nel 2000. Si è sempre occupata di bambini e da sei anni lavora in un ambulatorio pediatrico alla periferia di Milano. Un impiego che l’ha obbligata ad aprire una partita iva che grazie al decreto Cura Italia per fronteggiare l’emergenza Coronavirus le avrebbe dato diritto a richiedere il bonus pari a 600 euro. Lei, però, ha deciso di non farne richiesta.
“Io da sei anni lavoro in questo ambulatorio. Ho sempre lavorato, ricevendo regolarmente lo stipendio. Non avevo diritto, secondo me, a chiedere altri soldi. Ci sono tante altre persone più in difficoltà che ne hanno più bisogno di me. Sono pochi soldi quelli in busta paga, ma sono quelli che ho accettato. Non c’entravo niente con questa richiesta, anche se sarebbe stato legale chiederli”. “Sicuramente aiuta”, continua Mercedes sul bonus, “però era un gesto che andava fatto anche prima dell’arrivo del Covid. Prima di sapere di questa possibilità non è che i miei colleghi si sono dati malati, perché è il virus è stata una cosa grave e nessuno si è tirato indietro. Mi sembra assurdo che qualche parlamentare lo abbia chiesto: tanta gente ha veramente bisogno e se qualcuno vedesse le facce delle persone in difficoltà, credo che nessuno di loro penserebbe nemmeno per un secondo di chiederlo”.
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