Amatrice, a che punto è la ricostruzione della città?

A luglio 131 milioni alle imprese dei territori colpiti dal terremoto, come Amatrice. Il commissario Castelli: molto resta ancora da fare

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Newsby Giulia De Sanctis 24 Agosto 2023

A 7 anni dal terremoto del 2016 che devastò il Centro Italia e uccise 299 persone, ad Amatrice è stato realizzato solo il 30% dell’intera ricostruzione prevista.

“L’80% delle case era distrutto e si è ricostruito poco rispetto a quello che dovrebbe essere fatto” afferma il sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi, aggiungendo che “il disagio sociale è aumentato tantissimo in paese. Ci vorranno ancora anni per rivedere ciò che c’era prima”.

Giorgia Meloni: “Il governo sta operando per imprimere un cambio di passo”

“Una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva – afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella dichiarazione in cui aggiunge “in questo anniversario rinnoviamo il nostro cordoglio per le vittime e la vicinanza alle loro famiglie e ai loro cari”

Premier Giorgia Meloni
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Oltre 14mila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case, – continua la Meloni – molti territori faticano a tornare alla normalità, diversi i ritardi e le criticità che rimangono da affrontare. Il governo sta operando per imprimere un cambio di passo, dalle norme ai cantieri. In questi mesi, dopo gli anni della pandemia e lo shock dei prezzi dovuto all’inflazione, si è dato un nuovo impulso alla ricostruzione privata e sono state poste le basi per velocizzare quella pubblica, snellendo le procedure e sostenendo concretamente i soggetti attuatori nelle attività di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche”.
Meloni sottolinea anche che “a questo lavoro si accompagna l’impegno prioritario per l’infrastrutturazione stradale delle aree dell’Appennino centrale, per troppi anni dimenticate e trascurate, con investimenti che raggiungono il miliardo di euro, e per porre le condizioni per nuove attività economiche e sociali. Da questo punto di vista – continua -, l’avanzamento puntuale e il riscontro al programma NextAppennino, finanziato dal Piano Nazionale Complementare del Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016, sta dimostrando che è possibile mettere a terra le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e gettare le basi di un nuovo sviluppo”.

La situazione ad Amatrice

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