CRONACA

Aborto, manifestazioni a Milano e Roma per chiederne la tutela

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Numerosi flash mob sono stati organizzati durante la manifestazione in favore dell’aborto tenutasi a Milano. Dai cartelli, i cori e i tamburi di fronte al palazzo della regione Lombardia, alle dita puntate contro la prefettura. Flash mob anche di fronte all’agenzia delle entrate e l’Università degli Studi di Milano. Sui cartelli si legge “Obiezione respinta“, “#moltopiùdi194” e “la povertà non è una colpa, reddito x tutt?“. L’atto finale, che ha chiuso il corteo, ha visto alcuni manifestanti pitturare l’asfalto della strada per scrivere “Non sei sola“.

Corteo per l’aborto a Milano: scambio di insulti tra manifestanti e uomo alla finestra

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Durante la manifestazione, un uomo si è affacciato innervosito e contrariato alla finestra che dava sulla via in cui stava passando il corteo. Di tutta risposta i manifestanti lo hanno incalzato con insulti chiamandolo poi “fascista” e invitandolo a scendere. Un ragazzo ha lanciato la sua bottiglia di plastica cercando di raggiungere l’uomo. Lo scontro verbale si è poi risolto poco dopo quando l’uomo ha smesso di rispondere agli insulti dei manifestanti.

Aborto, manifestante a Milano: “Governo per la vita ma lasciano morire le persone in mare”

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Nel nostro Parlamento ci sono partiti che difendono la legge 194 cosi com’è, e quindi tralasciando il problema degli obiettori di coscienza, mentre altri vorrebbero toglierla del tutto.” Queste le parole di una delle manifestanti in testa al corteo per l’aborto tenutosi a Milano. Le critiche sono dirette ai partiti, sia di destra che di sinistra, e non manca menzione specifica della Meloni: “Un governo che dice di essere per la vita, ma che poi lascia morire le persone in mare. Inutile che la Meloni rassicuri riguardo la 194 quando il suo partito si rifiuta di mettere per iscritto che non hanno intenzione di toccare il diritto all’aborto“.

La protesta di “Non una di meno” a Roma

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Per un aborto libero, sicuro e gratuito: nella Capitale le attiviste di Non un di Meno sono scese in piazza in occasione della Giornata Internazionale dell’aborto sicuro. A pochi giorni dalle elezioni il dibattito sulla legge 194 che regola l’interruzione volontaria di gravidanza si è riacceso. Durante la manifestazione tanti slogan e anche una ‘scenetta’ rivolta a Giorgia Meloni. Piazza dell’Esquilino ha ospitato il presidio che ha visto grande partecipazione e che poi si è tramutato in un corteo spontaneo per le strade romane.

“Con questo Governo sarà più difficile l’interruzione di gravidanza”

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Anche Firenze è scesa in piazza per rivendicare il diritto all’aborto. Il movimento Non una di Meno ha organizzato un presidio in piazza Santissima Annunziata e poi un corteo per il centro. Sara di Non una di Meno Firenze: “Non esistono Governi amici, neanche i precedenti ci hanno spalleggiato. Noi da anni diciamo molto più di 194, è una legge vecchia che permetterà a questi nuovi Governi non di intaccare la norma, ma rendendo però sempre più complesso l’iter per poter ottenere un aborto sicuro, gratuito e libero sul nostro territorio. In Italia si può abortire, ma è un calvario per ogni donna. Veniamo stigmatizzate, il sistema sanitario non tutela il nostro diritto“. Alessandra Minello, ricercatrice: “In Italia è ancora difficile abortire per la grossa presenza degli obiettori di coscienza. È difficile anche avere informazioni che vadano nella direzione del non aborto. Abbiamo dei tassi di interruzione di gravidanza molto bassi“.

Redazione

La redazione di newsby è composta da giornalisti e video giornalisti attivi su tutto il territorio nazionale, con presidi su Roma, Milano, Torino, Napoli e, all’estero, a Bruxelles/Strasburgo per i lavori del Parlamento Europeo.

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